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Questo volume nasce come volontà di relazionare le tante discipline che hanno anticipato la condizione di "liquidità" dello spazio dell'architettura. Dobbiamo riconoscere di essere sulla linea di partenza di una "logica liquida" che è fortemente avallata dalle tecnologie digitali che formano e in-formano nuovi modi di abitare. Questi, flessibili e aperti alle nuove condizioni determinate da fattori esterni alla disciplina dell'architettura, non sono matematici e neanche prevedibili, sono semplicemente delle nuove organizzazioni. Posseggono la capacità dei liquidi, cioè quella di non avere una forma determinata, ma adattabile al contenitore o al contenuto, e appartengono allo spazio non euclideo. Riconosciamo di vivere una nuova realtà, dove le tecnologie dell'informazione incoraggiano una forma dell'abitare come rete, connessa ad altre reti e in continua trasformazione, e in quella dove l'architettura e le città devono essere pensate in maniera totalmente nuova e innovativa. In questa nuova realtà, l'architettura si esprime attraverso nuove parole, termini, significati che esprimono completamente l'attuale trasformazione culturale.